Modulo 4
GIOVANI NEL CONTRASTO ALL’ODIO
1. SOMMARIO
Sommario
| Questo modulo mira a comprendere cosa costituisca l’odio e come affrontarlo quando si radica in vari aspetti della vita quotidiana. L’obiettivo iniziale è ottenere una comprensione cognitiva del fenomeno, definendo cosa sia il discorso d’odio e cosa rappresenti la libertà di espressione: quando ho diritto alla mia opinione e quando questa si traduce nella diffusione di visioni cariche di odio. Dopo aver chiarito la natura dell’odio, i giovani avranno l’opportunità di scegliere modi per affrontarlo sia nella vita reale che online, difendendo i loro diritti. |
Obiettivi Formativi
| (1) Riconoscere il fenomeno e identificare le diverse forme che può assumere. (2) Identificare i danni e le carenze che può causare ai diritti umani fondamentali. (3) Sviluppare strategie per affrontare l’odio, sia nella vita reale che online. (4) Proporre metodi di empowerment e azioni collettive per affrontare e prevenire il fenomeno attraverso le tecnologie digitali. |
Guida al modulo
| Questo modulo intende innanzitutto introdurre i giovani al concetto di odio e alle modalità con cui può manifestarsi nella vita quotidiana. È essenziale raggiungere questo obiettivo iniziale, poiché senza una definizione chiara potrebbero sorgere incomprensioni su come contrastare il fenomeno. Successivamente, una parte cruciale del modulo collegherà l’espressione dell’odio ai diritti umani, sia a livello individuale che comunitario, in contesti fisici e online. Nel modulo saranno analizzate le strategie per affrontare i discorsi d’odio in ambienti reali e digitali. Queste strategie saranno apprese tramite l’uso di strumenti digitali, rendendole più attraenti e pratiche per le giovani generazioni. Inoltre, l’utilizzo di piattaforme o applicazioni tecnologiche può servire scopi significativi nella difesa dei diritti umani, sia a livello teorico che pratico. Il modulo proporrà quindi strumenti digitali per familiarizzare con la gestione dell’odio e delle sue manifestazioni nei vari aspetti della vita quotidiana, individualmente o in gruppo. Durante il modulo, i partecipanti lavoreranno con studi di caso, strumenti di verifica dei fatti e risorse sulla privacy nelle attività proposte. Grazie a questi strumenti, potranno migliorare l’uso dei social media, aiutare altri (soprattutto i giovani) a navigare in sicurezza sui social media, valutare criticamente i contenuti per evitare la disinformazione e avviare movimenti online che promuovano inclusività e narrazioni positive lontane dall’odio. Il modulo è strutturato in modo flessibile, permettendo di personalizzare il tempo e le attività in base agli interessi e alla disponibilità di ciascuno. Si concentra sull’odio, con un’enfasi sulle applicazioni pratiche nella vita reale e online, fornendo strumenti cognitivi e pratici per contrastare i discorsi d’odio. Un meccanismo di feedback o linee guida di valutazione potrebbe aiutare a misurare la comprensione dei partecipanti e fornire risultati oggettivi ai facilitatori. |
2. STRUMENTI
Nome dello strumento | HateLab |
Weblink | HateLab – A global repository for data and insight into hate crime and speech |
Obiettivi Formativi | (1)Riconoscere il fenomeno e identificare le diverse forme che può assumere. (2)Identificare i danni e le carenze che può causare ai diritti umani fondamentali. (3)Sviluppare strategie per affrontare l’odio, sia nella vita reale che online. (4)Proporre metodi di empowerment e azioni collettive per prevenire il fenomeno attraverso tecnologie digitali. |
A cosa serve lo strumento? | HateLab è un hub globale per dati e approfondimenti sui crimini e i discorsi d’odio. Utilizza metodi di data science, inclusi approcci etici basati sull’intelligenza artificiale, per misurare e contrastare il problema dell’odio sia online che offline. Il Dashboard HateLab, sviluppato da accademici in collaborazione con partner politici e pratici, offre tendenze aggregate nel tempo e nello spazio. Attualmente è in fase pilota presso forze di polizia, governi e organizzazioni della società civile. |
Perché è stato scelto per questo progetto? Perché è utile? | Questo strumento consente di comprendere il fenomeno dell’odio attraverso esempi della vita quotidiana e notizie attuali. Così, si passa da un contesto teorico a una consapevolezza pratica di quanto il problema sia presente nella nostra vita quotidiana. |
Suggerimenti per un uso efficace | Inizia familiarizzando con il team dietro la piattaforma, per accertarti che le informazioni derivino da accademici e ricercatori competenti. Esplora articoli, video e materiali su affari attuali per comprendere i diversi aspetti del problema a livello globale. Dedica tempo proporzionato al tuo interesse e alla tua disponibilità, poiché i contenuti della piattaforma sono variabili in profondità e complessità. |
Nome dello strumento | SAYFER |
Weblink
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Obiettivi Formativi | (3) Sviluppare strategie per affrontare l’odio, sia nella vita reale che online. (4) Proporre metodi di empowerment e azioni collettive per prevenire il fenomeno attraverso tecnologie digitali. |
A cosa serve lo strumento? | Sayfer consente agli utenti di segnalare incidenti d’odio, sia in modo identificabile che anonimo, fornendo informazioni utili ai membri della comunità e alle forze dell’ordine. |
Perché è stato scelto per questo progetto? Perché è utile? | • Ricevere notifiche sugli incidenti di odio nelle aree di tuo interesse. • Visualizzare una panoramica delle minacce di odio e delle risposte nella tua zona o a livello nazionale. • Segnalare pubblicamente o anonimamente episodi di odio. • Ricevere aggiornamenti dalle analisi e sulle indagini in corso. • Accedere a un’ampia base di conoscenze e buone pratiche per vittime, testimoni e sostenitori. |
Suggerimenti per un uso efficace | Scarica l’app e segui le istruzioni per creare un profilo personalizzato. Configura notifiche e preferenze per ricevere aggiornamenti su tematiche che ti interessano o che riguardano i tuoi cari. |
Nome dello strumento | Countering Hate Speech Online |
Weblink
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Obiettivi Formativi | (1) Riconoscere il fenomeno e identificare le diverse forme che può assumere. (3) Sviluppare strategie per affrontare l’odio, sia nella vita reale che online. |
A cosa serve lo strumento? | Gli esseri umani prosperano grazie alle connessioni sociali e alle associazioni di gruppo. Tuttavia, questa tendenza può portare a diffidenza verso coloro che sono diversi da noi, alimentando paura e xenofobia. Questo strumento aiuta a: 1. Comprendere la relazione tra discorso d’odio e xenofobia. 2. Analizzare come Internet abbia contribuito all’aumento del discorso d’odio e delle visioni estremiste. 3. Scoprire strategie per utilizzare Internet al fine di combattere una forma specifica di discorso d’odio. |
Perché è stato scelto per questo progetto? Perché è utile? | La piattaforma offre definizioni, lezioni indipendenti e materiali sulle varie manifestazioni dell’odio. È una guida semplice e pratica per giovani, genitori e insegnanti, con video, quiz e racconti che affrontano il fenomeno |
Suggerimenti per un uso efficace | Inizia con il quiz e i video per verificare il tuo livello di conoscenza. Approfondisci attraverso le lezioni guidate e utilizza il dizionario per comprendere meglio i termini relativi alle forme di odio. Integra strumenti come HateLab e SAYFER per rafforzare gli obiettivi di apprendimento, offrendo risorse pratiche e pertinenti alla vita reale. |
3. ATTIVITA’
TITOLO ATTIVITA’ 1 | Stop all’odio |
Scopo/Obiettivo dell’attività | L’obiettivo di questa attività è consentire ai partecipanti di comprendere quando qualcosa costituisca un’opinione personale e quando si tratti di un’espressione di odio. Attraverso questa attività, avranno l’opportunità sia di esprimere sia di confutare opinioni che non rappresentano il proprio punto di vista, ma che sono espressioni di odio da parte degli interlocutori. La libertà di parola sarà distinta dagli insulti personali, un concetto che verrà chiarito ai partecipanti tramite questo esercizio |
Durata | 60 – 90 minuti |
Online, in presenza o ibrida | Questa attività può essere condotta online o in presenza. Preferibilmente, dovrebbe svolgersi in presenza. |
Preparazione dell’attività | Considerare la revisione di articoli o report recenti sulle tendenze dei social media, la disinformazione e l’alfabetizzazione digitale. Compilare una lista di siti web affidabili, piattaforme di verifica dei fatti (come SAYFER, HateLab e Countering Hate Speech Online), e risorse educative che i partecipanti possono utilizzare durante l’attività. Questo li aiuterà a verificare i contenuti che incontrano e a rafforzare l’importanza di utilizzare fonti affidabili. Potrebbe essere utile preparare una guida su come valutare l’affidabilità delle fonti online, includendo le definizioni dei termini discussi. Creare e fornire esempi concreti ai partecipanti per garantire che comprendano l’attività e possano applicare tecniche appropriate. Le regole e gli esempi sono più comprensibili quando si riferiscono a eventi che i partecipanti incontrano nella vita quotidiana. Se l’attività viene svolta online, configurare in anticipo gli strumenti digitali necessari, come documenti condivisi o piattaforme collaborative (ad esempio Google Docs, Padlet), dove i gruppi possono collaborare e condividere i risultati. Se l’attività si svolge in presenza, predisporre lo spazio in modo da facilitare il lavoro di gruppo. Garantire che ogni gruppo abbia accesso a un dispositivo con connessione internet (laptop, tablet o smartphone) e che i partecipanti possano sedersi in cerchio, in modo da avviare una discussione funzionale. Fornire materiali come penne, fogli di carta e post-it per prendere appunti e fare brainstorming. Sviluppare una lista di domande guida per facilitare la discussione di gruppo e la riflessione alla fine dell’attività. Queste domande dovrebbero spingere i partecipanti a riflettere criticamente sui risultati ottenuti e sulle implicazioni più ampie dell’uso dei social media. Le domande potrebbero includere, ad esempio: · Cosa ha sorpreso di più i partecipanti durante l’attività? · Come pensano che la disinformazione o i discorsi d’odio influenzino l’opinione pubblica? · Quali strategie possiamo utilizzare per verificare le informazioni online? Stabilire regole di comportamento online, specialmente se i partecipanti esploreranno contenuti potenzialmente sensibili. Anticipare eventuali difficoltà, come problemi nel trovare determinati tipi di contenuti o problemi tecnici con i dispositivi. Preparare piani di riserva o suggerimenti alternativi nel caso in cui un gruppo incontri difficoltà specifiche. Essere pronti a fornire supporto e guida durante tutta l’attività, assicurandosi che tutti i gruppi rimangano concentrati e coinvolti. Se l’attività si svolge in una classe o in un gruppo con un facilitatore, è importante che il docente/facilitatore partecipi attivamente per arricchire ulteriormente la discussione in occasioni future. Questo contribuisce anche a far sentire i giovani che i discorsi d’odio riguardano tutti, sia i minori che gli adulti. |
Come implementare l’attività: Passo dopo passo | Introduzione (20 minuti): ● Inizia fornendo informazioni su cosa costituisce l’odio e quali forme può assumere nella vita quotidiana, sia in contesti faccia a faccia che online. È importante, prima di arrivare a definizioni chiare, chiedere ai partecipanti cosa sanno sull’argomento, costruendo sulle loro conoscenze esistenti e adottando sempre un approccio collaborativo. ● Spiega chiaramente il contenuto dell’attività. I partecipanti saranno divisi casualmente in due gruppi; ciascun gruppo avrà il compito di costruire il profilo di una persona che è soggetta a espressioni di odio a causa di stereotipi e diversità. Dopo che i due profili saranno stati costruiti, ogni gruppo presenterà il proprio profilo all’altro, e i partecipanti dovranno proporre modi per contrastare l’odio senza riprodurlo, ma intercettandolo. Istruzioni per “Fermare l’Odio” (5 minuti): ● Dividi i partecipanti in due gruppi (massimo 10 persone per gruppo). ● Fornisci a ciascun gruppo le istruzioni per creare il loro personaggio. ● Se l’attività è online, proponi stanze virtuali separate (breakout rooms). Attività “Fermare l’Odio” (20 minuti): ● I gruppi si riuniranno in cerchio per costruire il proprio personaggio e riportare gli episodi di odio che questo affronta sia nella vita reale che online. È importante chiedere loro di includere nella narrazione frasi e incidenti specifici che il loro personaggio vive. Presentazioni dei gruppi (10 minuti): ● Ogni gruppo dovrebbe descrivere il proprio personaggio con il massimo dettaglio e teatralità possibile, per trasmettere un’immagine essenziale e un atteggiamento credibile della persona. ● Incoraggia domande e discussioni dopo ogni presentazione per approfondire la comprensione e la riflessione. Discussione sui profili (20 minuti): ● Nel contesto di un dialogo funzionale, ogni gruppo inizierà a discutere e proporre modi per reagire al personaggio dell’altro gruppo, con l’obiettivo di interrompere le pratiche d’odio descritte. ● Il facilitatore dovrebbe seguire tutta la discussione e intervenire quando i modi proposti per affrontare l’odio non lo contrastano ma lo ricreano. L’intervento dovrebbe concentrarsi nel chiedere ai giovani di trovare alternative. Non è necessario fornire soluzioni durante questo processo; va bene se i partecipanti si rendono conto di non poter affrontare la situazione e hanno bisogno di discutere e riflettere ulteriormente. Debriefing e riflessione (15 minuti): ● Concludi l’attività con una discussione di gruppo sulle sfide affrontate durante tutto il processo e su ciò che hanno imparato. ● Discuti strategie per affrontare l’odio nella vita quotidiana, inclusi gli aspetti online e digitali. ● Sottolinea l’importanza di sostenersi reciprocamente in modi che non riproducano odio. Opzionale: “Creiamo influenza”: ● Incoraggia i partecipanti a creare un breve spot/video contro l’odio. |
Suggerimenti per il formatore | Agisci come una guida piuttosto che come un insegnante tradizionale. Incoraggia i partecipanti a esplorare e scoprire autonomamente, fornendo supporto e orientamento quando necessario. Questo approccio aiuta i giovani a prendere possesso del proprio apprendimento e a essere più coinvolti nel processo. Incoraggia tutti a partecipare alle discussioni, prestando attenzione alle opinioni diverse. Quando si discutono argomenti sensibili come i discorsi d’odio o la disinformazione, assicurati che la conversazione rimanga rispettosa e costruttiva. Mantieni un atteggiamento entusiasta e positivo durante tutta l’attività. Usa energizzanti o pause rapide se l’energia del gruppo inizia a calare. Questo è particolarmente importante in attività che richiedono pensiero critico e analisi, che possono essere mentalmente impegnative. Assicurati che tutte le istruzioni siano chiare e concise, fornendo esempi quando richiesto. Questo aiuta a chiarire dubbi e a facilitare la comprensione. Prima di iniziare ogni fase dell’attività, verifica che i partecipanti comprendano cosa devono fare. Sii flessibile e pronto ad adattare l’attività in base al ritmo, alla comprensione e al livello di coinvolgimento del gruppo. Data la natura dell’attività, i partecipanti potrebbero incontrare contenuti disturbanti o offensivi. Sii preparato ad affrontare queste situazioni con calma e in modo appropriato. Integra esempi reali nelle tue discussioni per rendere i contenuti più comprensibili e rilevanti. Quando discuti di disinformazione o attivismo sui social media, fai riferimento a eventi attuali o casi ben noti che i partecipanti potrebbero conoscere. |
Materiali, attrezzature e strutture necessarie | Uno spazio aperto che consenta ai gruppi di sedersi in cerchio. Penne e carta, nel caso in cui i partecipanti desiderino scrivere (se in un contesto fisico). Uno strumento di collaborazione digitale come Padlet, Google Docs e altoparlanti, nel caso in cui i partecipanti vogliano utilizzare della musica per sottolineare il loro messaggio.
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Links a file aggiuntivi di immagini/grafiche | Fogli con definizioni di concetti come odio, discorso d’odio, stereotipi, razzismo, ecc., che potrebbero essere utili. |
Links a strumenti e risorse online |
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Domande di Autovalutazione:
Come hanno dimostrato i partecipanti la loro comprensione dei termini discussi? |
Cosa pensi abbiano guadagnato i partecipanti dall’attività? |
Come potrebbero i partecipanti applicare ciò che hanno imparato nella loro vita quotidiana e online? |
4. CASI STUDIO
*Prima che il coordinatore proceda con l’implementazione di questa attività, è importante tenere conto del seguente aspetto: proprio perché l’attività riguarda il bersagliamento di una persona che ha portato al suicidio, è fondamentale chiarire sia il contenuto sensibile che l’asprezza del tema ai partecipanti, offrendo loro la possibilità di non partecipare o di non voler discutere nulla di rilevante durante o dopo l’attività. È essenziale che il gruppo sia adeguatamente preparato per raggiungere lo scopo educativo senza innescare eventi potenzialmente pericolosi. Una discussione introduttiva pertinente è considerata necessaria, e se il facilitatore non ha familiarità sufficiente con il gruppo o con l’argomento, sarebbe meglio evitare di proporre questa attività. La priorità è garantire la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti.
Titolo | La mia storia: Lotta, bullismo, suicidio, autolesionismo |
Sommario | Questa è la storia di Amanda Todd, una ragazza canadese di 15 anni che ha subito cyberbullismo, bullismo, minacce e abusi fisici. La storia di Amanda è diventata nota poco prima del suo suicidio attraverso un video che ha creato nel tentativo disperato di condividere l’incubo che stava vivendo. |
Risultati dell’apprendimento | (1) Riconoscere il fenomeno e identificare le diverse forme che può assumere. (2) Identificare i danni e le carenze che può causare ai diritti umani fondamentali. |
Scopo del Caso Studio. Perché è rilevante. Quali questioni affronta? Breve sintesi del Caso Studio.
| Attraverso questo incidente specifico, si può comprendere come il massiccio bersagliamento di una persona – soprattutto di un minore – sia online che offline possa causare problemi significativi sia in termini di funzionamento che di stato mentale. Problemi relativi agli effetti delle espressioni d’odio, così come l’esclusione di un adolescente dal suo ambiente interpersonale, diventano ancora più evidenti analizzando ciò che la protagonista della storia ha vissuto fino al momento del suo suicidio. Un altro aspetto importante da commentare è che gli abusi e il bersagliamento si sono verificati non solo da adulto a bambino, ma anche tra adulti. La narrazione evidenzia inoltre l’interconnessione tra vita reale e vita online e come questo possa estendere il rischio a ogni aspetto della vita quotidiana di un adolescente. |
Altri links a immagini, siti web, video e ulteriori informazioni |
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Domande di Autovalutazione:
Domanda | Risultato/i di apprendimento affrontato/i |
Quali forme, dirette e indirette, può assumere la violenza e l’abuso? | (1)
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Qual è la relazione e la connessione tra vita online e vita reale? | (1),(2),(3)
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Quali diritti del bambino sono stati violati? | (1),(2),(3) |
Cosa può portare un minore a tentativi di suicidio ripetuti? | (1),(2) |
Cosa avrebbe potuto fare diversamente la comunità educativa e i coetanei per essere di supporto al minore? | (4)
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5. DA CONOSCERE - 6. APPROFONDIMENTI
Titolo | Teen Voices: Hate Speech Online |
Tipo di risorsa | Video |
Breve descrizione | In quanto esseri umani, prosperiamo grazie alle connessioni sociali e alle associazioni di gruppo. Tuttavia, questa tendenza può portarci a diffidare delle persone al di fuori del nostro gruppo. Questa paura – la xenofobia – può spesso alimentare comunicazioni online offensive, odiose o persino minacciose. In questo video, gli adolescenti condividono le loro opinioni sul discorso d’odio online, inclusi i motivi per cui ritengono che si verifichi e i modi in cui rispondono quando lo incontrano. |
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Risultati dell’apprendimento rilevanti | (1),(2),(3) |
Titolo | Don’t Put People in Boxes |
Tipo di risorsa | Video |
Breve descrizione | Quando etichettiamo le persone e le inseriamo in categorie, non le vediamo per chi sono veramente. Questo video dimostra che abbiamo molto più in comune di quanto pensiamo e che dovremmo tenerlo a mente quando incontriamo qualcuno che potrebbe sembrare diverso da noi. Credit to TV2Danmark per l’ispirazione. |
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Risultati dell’apprendimento rilevanti | (1),(4) |
Titolo | “دردشة Verified” Episode 9 – Youth Countering Hate Speech and Disinformation |
Tipo di risorsa | Video |
Breve descrizione | Come parte del supporto dei Paesi Bassi alla sua iniziativa di punta LiBeirut e al sostegno ai media durante le elezioni in Libano, l’UNESCO presenta “دردشة Verified”, un nuovo segmento per i giovani. Questo episodio mira ad aiutare i giovani a contrastare il discorso d’odio e la disinformazione. Preparato dai giovani per i giovani, in collaborazione con The May Chidiac Foundation – Media Institute. |
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Risultati dell’apprendimento rilevanti | (1),(2),(3),(4) |
Titolo | Hate Speech and Youth Work: a podcast for youth workers |
Tipo di risorsa | Podcast |
Breve descrizione | Il podcast è stato creato per il corso di formazione Combatting Hate’s Journey nel marzo 2020. L’obiettivo di questo corso è fornire agli operatori giovanili informazioni utili e strumenti pratici per affrontare il discorso d’odio sia nella vita quotidiana che nella carriera professionale. Contenuto dettagliato del podcast: 0:19 – Introduzione 00:54 – Quanto è diffuso il problema del discorso d’odio? (Victoria) 1:34 – La definizione di discorso d’odio (Fergal) 2:36 – Esempi di discorso d’odio in Lettonia (Lisa) 6:24 – Esempi di discorso d’odio in Germania (Yunus) 8:38 – Esempi di discorso d’odio in Irlanda del Nord (Fergal) 11:39 – Strumenti utili e progetti per operatori giovanili per affrontare il discorso d’odio (Yunus) 12:49 – Conclusione |
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Risultati dell’apprendimento rilevanti | (1),(2),(3),(4) |
Titolo | Silencing the hate: How UNDP is empowering youth to counter online hate speech |
Tipo di risorsa | Articolo |
Breve descrizione | L’UNDP lavora con i giovani per affrontare il discorso d’odio promuovendo narrazioni positive e contrastando quelle divisive. |
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Risultati dell’apprendimento rilevanti | (1),(4) |
Titolo | HIT-Hate Interrupter Teams |
Tipo di risorsa | Progetto e Curriculum |
Breve descrizione | Il curriculum HIT è focalizzato sull’empowerment dei giovani sui diritti umani e sul contrasto del discorso d’odio e dei comportamenti discriminatori nei confronti dei migranti. |
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Risultati dell’apprendimento rilevanti | (1),(2),(4) |
7. GUARDALO IN AZIONE
8. QUIZ DI AUTOVALUTAZIONE
Domanda | Si applica agli obiettivi dell’apprendimento |
Come posso utilizzare in modo efficace i social media per l’educazione, il networking, la creatività e la difesa dei diritti nella mia vita personale e professionale, e quali esempi specifici della mia esperienza dimostrano questo? |
(3),(4) |
Quali passi posso compiere per proteggere me stesso e gli altri dai rischi potenziali di incidenti d’odio, come minacce, cyberbullismo e il suo impatto sulla salute mentale, soprattutto nelle comunità online con cui interagisco? | (1),(2),(3) |
Come posso valutare criticamente le informazioni che incontro sui social media per distinguere tra opinione e discorso d’odio, e quali sono le conseguenze di non farlo nelle mie interazioni online? Quali sono gli effetti nella vita reale? | (1) |
Come posso applicare strategie per contrastare l’odio e promuovere una comunicazione rispettosa nella mia vita?
| (3),(4) |
Come posso supportare i giovani nello sviluppare queste competenze per difendersi e supportare anche gli altri? | (3) |
Come possono i gruppi aiutare una persona che è presa di mira e come il gruppo può essere supportato da ciascun individuo? | (2) |